DA QUANTO TEMPO ESISTE IL CONSUMO DI ALCOL

La nascita ed il consumo delle bevande alcoliche risale a più di 20.000 anni fa. A quel tempo cacciatori e coltivatori conoscevano già gli effetti disinibenti della fermentazione dell’uva, della frutta e dei cereali.

È bene specificare però che l’utilizzo di bevande alcoliche non era strettamente correlato al divertimento, a sensazioni piacevoli e alle relazioni sociali come accade oggi, piuttosto era in risposta al fatto che l’acqua era considerata inadatta al consumo, in quanto tossica e portatrice di batteri.

I metodi di depurazione dell’acqua erano ignoti, perciò, si provvedeva alla fermentazione, la quale sviluppa naturalmente alcool, il cui potere antisettico riesce a contrastare, in parte, la carica batterica.

Inoltre, le bevande alcoliche fornivano energia ed euforia ai bevitori, assolvendo a due compiti fondamentali per l’umanità: il nutrimento e la ricreazione.

Il tasso alcolemico però, era molto basso e quindi gli effetti nocivi erano minori.

Curiosità: La bevanda alcolica più antica è l’idromele.

L’ALCOL AI GIORNI NOSTRI:

L’alcool è una sostanza culturalmente molto accettata nel nostro paese.

I motivi per cui viene assunto sono svariati ma non sono certo derivanti da una necessità, come nei tempi antichi.

Si può consumare per curiosità, per le sensazioni di euforia e rilassamento che a volte provoca, per sperimentazione del sé e dei propri limiti, per sentirsi parte di un gruppo di pari, a causa dei modelli famigliari precedenti, ecc.

  • COME SI CONSUMA?

Solitamente ingerito come bevanda.

  • MA COS’E’ L’ALCOOL?

L’alcol è una sostanza naturale che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (il vino) oppure degli amidi di cui sono ricchi cereali (la birra) e tuberi. In chimica è conosciuto col nome di etanolo o alcol etilico.

È riconosciuta come sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con un’alta capacità di indurre dipendenza, addirittura superiore alle sostanze. La dipendenza da alcool è infatti quella più diffusa al mondo.

Rappresenta un rischio per propria salute e spesso anche a quella degli altri.  

NON È UN NUTRIENTE!

L’alcol possiede un proprio valore energetico (7 kcal per g), può quindi essere considerato un nutriente, tuttavia, va evidenziato che le calorie sviluppate dall’alcol vengono in gran parte disperse dall’organismo sotto forma di calore, quindi sono calorie vuote.

COME SI COMPORTA L’ALCOOL ALL’INTERNO DEL NOSTRO CORPO

L’alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. Se lo stomaco è vuoto, l’assorbimento sarà più rapido. L’alcol assorbito passa nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di metabolizzarlo. Finché il fegato non ha completato la digestione enzimatica attraverso l’alcol deidrogenasi, l’alcol continua a circolare diffondendosi nei vari organi.

Circa il 90%-98% dell’alcol ingerito viene rimosso dal fegato e torna in circolo attraverso la circolazione del sangue. Il restante 2-10% viene eliminato attraverso l’urina, le feci, il respiro, il latte materno, le lacrime, il sudore, la traspirazione.

La concentrazione alcolica nel sangue dipende da:

  • quantità di alcol assunto
  • gradazione alcolica della bevanda
  • tempo
  • durata del consumo
  • fattori individuali (età, sesso, peso corporeo, etnia, ecc)

Dosaggio

Il grado alcolico (più correttamente si dovrebbe parlare di titolo alcolometrico) rappresenta il volume di alcol, espresso in millilitri, contenuto in un decilitro di una determinata bevanda; consumare ad esempio una birra con grado alcolico pari al 5% significa assumere 5 ml di alcol ogni 100 ml di prodotto. Una lattina da 330 ml di questa birra contiene quindi 16.5 ml di alcool.

Mediamente il corpo smaltisce 0,1-0,2 per mille ogni ora ed in media gli uomini smaltiscono l’alcol più velocemente rispetto alle donne.

Attenzione però ai mix con GHB/GBL, popper, eroina, ketamina, oppiacei, cocaina, benzodiazepine, codeina; possono provocare gravi effetti collaterali.

“L’alcol è sia un tonico sia un veleno, la differenza sta tutta o quasi nella dose.”

Per questo l’alcol è definito una sostanza DOSE-DIPENDENTE:

con una dose bassa l’effetto sarà stimolante, aumentando la dose è possibile che si presenti un effetto dispercettivo, con una dose alta l’effetto sarà sedativo.

Ovviamente gli effetti variano in base alla propria personale tolleranza.

N.B.: Sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica è riportato il contenuto di alcol, ma è espresso in gradi, cioè in volume su 100 ml. Per ottenere i grammi di alcol in 100 ml bisogna moltiplicare tale valore per 0.8. L’apporto calorico è riferito alla quantità riportata in tabella e tiene conto anche di eventuali calorie apportate da altri componenti, principalmente zucchero

EFFETTI:

Gli effetti sono fortemente soggettivi, generalmente a basse dosi rende euforici, disinibiti, loquaci e meno ansiosi.

A dosi elevate, l’alcol riduce le capacità di reazione e provoca eccessi di fiducia in sé stessi, loquacità, irritabilità e aggressività.

Dopo un consumo eccessivo: mal di stomaco, nausea e mal di testa (hangover).

INIZIO DEGLI EFFETTI:

Se assunto a stomaco pieno gli effetti iniziano dopo 30 minuti, se a stomaco pieno invece dopo un’ora.

DURATA DEGLI EFFETTI:

Dopo 60 min. dall’assunzione, l’alcolemia presente nel sangue (concentrazione in per mille) raggiunge la concentrazione più alta.

Mediamente il corpo smaltisce lo 0,1 – 0,15‰ ogni ora; gli uomini, smaltiscono l’alcol un po’ più velocemente delle donne.

RISCHI ED EFFETTI COLLATERALI:

Disturbi dell’equilibrio e della parola, disturbi della vista (effetto tunnel, sdoppiamento) e nausea. Alto rischio d’incidenti legato ad un eccesso di fiducia in se stessi e alla riduzione della reattività e della capacità visiva.

Con l’assunzione di dosi molto elevate (3 – 4‰): surriscaldamento o ipotermia, sonno profondo, coma, morte.

Si possono manifestare crisi epilettiche, trombosi, aumento della pressione sanguigna, depressione respiratoria e improvvisi arresti cardiaci.

RISCHI A LUNGO TERMINE:

L’alcol può generare dipendenza con sintomi a livello psichico e fisico.

Quando viene a mancare il regolare afflusso di alcol, si manifestano i tipici sintomi da astinenza quali agitazione, tremore, nausea e vomito.

Possibili conseguenze di un regolare ed eccessivo consumo di alcol: danni a tutti gli organi, disturbi al sistema nervoso e alle funzioni cerebrali.

L’alcol è un co-cancerogeno, rafforza cioè sensibilmente l’effetto cancerogeno di altre sostanze (come, ad esempio, il fumo di sigaretta)!

CHE COS’E’ IL BINGE DRINKING?

Il «binge drinking» è l’assunzione di elevate quantità di alcol in poco tempo (più di 2 bibite standard in meno di un’ora o consumo di oltre 6 Unità Alcoliche), fa aumentare in modo più rapido e intenso l’alcolemia e può provocare più facilmente un’intossicazione, provocando stati comatosi e soppressione dei riflessi vitali (pericolo di soffocamento da vomito e di ipotermia).

Il binge drinking è quindi un’abbuffata alcolica. In questa definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita, né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata, nonché la perdita di controllo.

Recenti studi dimostrano che l’alcool bevuto velocemente ha effetti maggiormente deleteri rispetto alla stessa quantità assunta con più dilazione temporale.

SAFER USE:

  • Non bere per noia o quando sei triste. Ricorda che qualsiasi sostanza assumi amplifica lo stato emotivo in cui già ti trovi.
  • Bere lentamente per fare in modo che rimanga un piacere.
  • Non bere a stomaco vuoto.
  • Bevi acqua regolarmente: un bicchiere d’acqua dopo ogni bevanda alcolica.
  • Non mischiare bevande alcoliche di vario tipo. Attenzione ai drinks, agli alcopops e ai mix autoprodotti. In queste bevande dolci, il gusto dell’alcol è quasi impercettibile, ma il rischio di ubriacarsi involontariamente aumenta.
  • Rinunciare al consumo di alcol se si usano altre sostanze psicoattive. L’alcol altera gli effetti delle altre sostanze o provoca pericolosi effetti collaterali (per esempio, alcol+GHB = rischio di soffocamento!).
  • Chi beve non guida: utilizza i mezzi pubblici, prendi un taxi o vai a piedi.
  • Un consumo elevato o regolare d’alcol durante la gravidanza influisce negativamente sullo sviluppo del feto e provoca gravi danni al bambino.
  • È sconsigliato bere alcool se si hai assunto medicinali o altre sostanze psicoattive.

COSA FARE IN CASO DI MALESSERE?

È bene non consumare mai da soli e con almeno una persona non alterata da sostanze, poiché se si viene colti da malori di varia natura bisogna avere la prontezza di intervenire chiamando il 112. Non bisogna per nessun motivo avere paura di farlo.

Prestare aiuto in caso di malessere è un dovere, non farlo un reato.

Se ti trovi in un contesto dove è presente l’Unità Mobile Giovani o servizi simili chiedi aiuto agli operatori.

ASPETTI NORMATIVI:

Le forze dell’ordine possono effettuare l’alcoltest. Se risulti positivo alla guida incorri in sanzioni penali e amministrative. Se svolgi una professione di quelle dette “a rischio” puoi essere sottoposto a un test antialcol in qualunque momento. Se risulti sopra i limiti consentiti sono previste misure restrittive, sospensione della mansione e rischio della perdita del lavoro.

1. E’ vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche.

2. Chiunque guida in stato di ebbrezza e’ punito, ove il fatto non costituisca piu’ grave reato, con le seguenti sanzioni:

Tasso alcolemico Sanzione
Da 0,5 a 0,8 g/lPagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170 Sospensione della patente di guida da tre a sei mesi  (114)  (124)  (133)  (145) (163)
Da 0,8 s 1.5 g/lMulta da 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi Sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno
Superiore a 1,5 g/lMulta da 1500 a 6000 € Arresto da 3 mesi ad 1 anno. Sospensione della patente da 1 a 2 anni Dopo la sentenza definitiva di condanna: confisca dell’auto. 

Per saperne di più consulta la nostra pagina alcol e guida.

Per informazioni sempre aggiornate consulta il sito politicheantidroga.gov.it nella sezione “normativa”.